La scelta dei materiali fono-assorbenti la si effettua in prima battuta in base al coefficiente di assorbimento e si possono subito fare due osservazioni:
l'assorbimento acustico non è mai costante al variare della frequenza e a bassa frequenza l' efficacia è assai ridotta o nulla, soprattutto se l'assorbente (spesso qualche centimetro) è a diretto contatto con la superficie della parete trattata.
Perchè? Vi siete mai posti questa domanda?
Spiegazione
E' noto che il massimo effetto di una "resistenza acustica" (pannelli o fibre sciolte) lo si ottiene posizionandola ad una distanza dalla parete pari ad un quarto della lunghezza d'onda da attenuare. Ovvero ponendola dove la velocità di oscillazione dell'aria è massima (fig.1).
Lo strato d'aria a ridosso della parete è infatti immobile e dunque non vi può essere attrito aerodinamico.
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Figura 1 –(a) Inserimento di materiale fonoassorbente ad una distanza d pari a λ/4. (b) Inserimento di materiale fonoassorbente aderente alla parete [1]. |
CHE FARE?
Per ridurre del 90% il suono riflesso ad una data frequenza bisognerebbe teoricamente adottare spessori pari ad un quarto di lunghezza d'onda, in modo che vi sia materiale acusticamente assorbente alla citata distanza dalla parete. Come a dire che per assorbire i 345 Hz (lunghezza d'onda pari ad un metro) servirebbe uno spessore di 250 mm. Nella pratica ci si accontenta di spessori inferiori e, se si riesce, per come appena spiegato, è meglio mettere il materiale assorbente opportunamente distanziato dalla superficie riflettente. Come si nota dalla fig. 2 all’aumentare della distanza d dal muro per un pannello di materiale assorbente dello spessore costante di 250mm, l’assorbimento a bassa frequenza aumenta. Dunque è essenziale saper collocare l'assorbente acustico nella posizione che ci possa aiutare ad ottenere l'effetto voluto anche con modici spessori. Di seguito, una serie di casi dove la collocazione strategica del materiale fonoassorbente porta a risultati differenti.
All’aumentare della densità superficiale del pannello e/o della profondità dell’intercapedine d’aria tra pannello e superfici rigida, la frequenza di assorbimento massimo diminuisce
Dove:
m =
densità superficiale del pannello (Kg/m^2);
d =
distanza del pannello dalla parete (m).
E)
ASSORBIMENTO A DUE VIE
in alcuni
diffusori vengono accoppiati due o più materiali assorbenti di diverse
caratteristiche: si potrebbe così dire "un assorbimento a due vie".
EFFETTO DELL’ASSORBIMENTO
ACUSTICO
A) Rallenta al suo interno
la velocità di propagazione del suono (con la conseguenza che l’altoparlante
vede alle sue spalle un box di dimensioni maggiori e quindi anche di maggior
volume)
V = 124 m/s nella lana
naturale a fibre lunghe (dal Volume 5 di P. Viappiani)
V = 230 m/s in un TL con
bassa densita di
riempimento pari a 6-7 kg/m3 (Luca Angelelli)
V = 344 m/s nell’aria
B) Assorbe l’energia. Il
coefficiente di assorbimento dipende dal materiale e dalle sue caratteristiche:
densità e spessore influenzano il coefficiente di assorbimento ed è dunque
meglio non fare scelte a casaccio.
LA DENSITA’
Come si vede dalla figura
4, a parità di spessore (40mm), all’aumentare della
densità del materiale aumenta il potere assorbente alle basse frequenze. Usando
un pannello a bassa densità sotto ai 1000 Hz l’assorbimento va riducendosi
velocemente: sotto ai 200 Hz, l’assorbimento è quasi nullo. Morale, l’aumento
di densità permette solo un modesto aumento dell’assorbimento a bassa frequenza
e a discapito dell’assorbimento ad alta frequenza.
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Figura 4 [6] |
LO SPESSORE
Come si
vede dalla figura 5, a
parità di densità, all’aumentare dello spessore del materiale aumenta il potere
assorbente alle basse frequenze. Usando un pannello di basso spessore sotto ai
1000 Hz l’assorbimento va riducendosi velocemente: sotto ai 200 Hz
l’assorbimento è quasi nullo. All’aumentare dello spessore l’assorbimento
cresce in maniera sensibile, ma a bassissima frequenza l’assorbimento rimane
basso.
Morale: se dovete smorzare le risonanze interne ad una cassa (eliminando le
colorazioni del suono da esse generate) non escludete la possibilità di
scegliere pannelli di materiale assorbente di discreta densità e di buono
spessore. Per le risonanze al di sotto dei 200 Hz (tipica all’interno dei
diffusori a torre o TL) uno spessore di 10 cm non può bastare (e l’ho già scritto
in altri interventi). L’utilizzo di pannelli piramidali non modifica la situazione
a bassa frequenza
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Figura 5 [6] |
l'aumento dello spessore dell'assorbente aiuta ad
allargare l'effetto assorbente alle basse frequenze (e non si può che essere
contenti se si pensa che anche il damping factor diventa più
uniforme). Tanto per fare un esempio: una risonanza stazionaria a 400 Hz fa
assomigliare il suono di un diffusore al suono di uno scatolone in cartone
vuoto. Ovvio che bisogna attutirla al meglio.
Non è invece opportuno, soprattutto per le
basse/bassissime frequenze, limitare la penetrazione del suono nello spessore
dell'assorbente (effetto soffocamento) aumentando troppo la densità. Il woofer vedrebbe una
riduzione del volume del box. Vicino alle pareti del box del woofer però è
possibile aumentare la densità.
Dunque, anche per
l'assorbente acustico le esigenze ed i problemi cambiano al variare della
frequenza.
POLISTIROLO ESPANSO
Il polistirolo
espanso non è un "assorbente" acustico: è solo un eccellente ed
economico "isolante” termico. Per i nostri usi (esclusivamente audio)
potete anche dimenticarvelo. Essendo rigido ed a celle chiuse non assorbe
energia, e poi è pure troppo leggero per produrre isolamento acustico.
Stesso
discorso per altri materiali espansi a celle chiuse (venduti a rotoli o a
pannelli). Vanno bene solo come materiali resilienti da posare sotto il parquet
flottante per attutire la trasmissione dei rumori verso chi abita al piano
inferiore.
Per capire se
un espanso è a celle chiuse basta provare a soffiarci/respirarci attraverso: se
l'aria non passa è a celle chiuse.
Diverso
discorso se includono una pesante lamina di piombo (per l'isolamento acustico):
l'espanso serve da supporto per mantenere disaccoppiato il foglio di piombo
dalla superficie su cui va ad essere fissato.
ASSORBIMENTO ACUSTICO VS
SMORZAMENTO
Sappiamo bene che l' assorbimento acustico (attenuazione dei suoni riflessi) è un fenomeno ben diverso dallo "smorzamento" delle risonanze proprie dei pannelli di legno (risonanze con altissimo Q e bassissime perdite) con cui sono costruiti i diffusori. I materiali per controllare i due diversi fenomeni hanno caratteristiche ben diverse. Per le risonanze nei pannelli lo si approfondirà nel paper "onde stazionarie” e "il mobile” .
Altro discorso ancora è la trasmissione all'esterno del box delle onde sonore presenti all'interno del box: l'isolamento acustico è cosa assai diversa dall'assorbimento acustico e quindi anche i materiali che si suggeriscono sono ben diversi dal solito assorbente acustico.
Sappiamo bene che l' assorbimento acustico (attenuazione dei suoni riflessi) è un fenomeno ben diverso dallo "smorzamento" delle risonanze proprie dei pannelli di legno (risonanze con altissimo Q e bassissime perdite) con cui sono costruiti i diffusori. I materiali per controllare i due diversi fenomeni hanno caratteristiche ben diverse. Per le risonanze nei pannelli lo si approfondirà nel paper "onde stazionarie” e "il mobile” .
Altro discorso ancora è la trasmissione all'esterno del box delle onde sonore presenti all'interno del box: l'isolamento acustico è cosa assai diversa dall'assorbimento acustico e quindi anche i materiali che si suggeriscono sono ben diversi dal solito assorbente acustico.
CONSIGLI
OPERATIVI: MOQUETTE GOMMATA
Se si tratta di
studiare la coibentazione da inserire all’interno di diffusori “satelliti” che
non devono essere spinti a funzionare anche nelle prime ottave, e per i quali è
però importantissimo ottenere una ottima gamma mediobassa (priva di
risonanze e colorazioni varie) si può seguire una strada poco battuta, ma
semplice, per cercare di assorbire le riflessioni interne al box anche alle
frequenze ben al di sotto dei 1000 Hz, senza far uso pannelli assorbenti di
alto spessore.
Dal momento che:
- in corrispondenza delle pareti interne dei box dei diffusori acustici, a bassa frequenza, si ha solo pressione e non velocità (nei piccoli box questa condizione si verifica in tutto il volume interno);
- I normali materiali assorbenti di tipo poroso o fibroso se collocati a ridosso delle pareti hanno un’efficacia piuttosto scarsa a bassa frequenza (e quindi anche nella zona delle nostre stazionarie).
La cosa da
provare a fare è quella di incollare su tutte le pareti interne del box della
moquette gommata: la si deve
incollare non dal lato gommato (come si fa sui pavimenti) ma da quello del
pelo. Il lato gommato (non permeabile all’aria) risulterà rivolto verso
l’interno del box e rimarrà flottante, ovvero non rigidamente connesso ai
pannelli del box. Saranno le variazioni di pressione interne al box a farlo
lavorare (e non la velocità dell’aria). In commercio ci sono tappetini di tutti
i tipi e quindi anche di tipo adatto al nostro scopo. Non sono materiali
costosi e o di difficile reperibilità. Non serve ricoprire esattamente il 100%
della superficie interna, basta un 90%. Sopra questa moquette si potrà poi
incollare uno strato di 40 mm di poliuretano espanso di buona densità. Nei
diffusori alti e stretti (a torre) si possono aumentare gli strati sul pannello
della base e su quello superiore. Alla waterfall il responso.
NOTE FINALI
Abbiamo visto come il coefficiente di assorbimento acustico α dei materiali di tipo poroso e fibroso abbia un andamento più o meno simile, ovvero scarso a bassa frequenza ed in progressivo aumento all’aumentare della frequenza. A bassa frequenza bisogna dunque intervenire con una integrazione fatta di pannelli vibranti e/o di elementi con un buon coefficiente di fonoassorbimento centrato sulle basse frequenze.
Il comportamento dei pannelli vibranti è molto diverso da quello offerto dai materiali porosi.
I pannelli vibranti offrono infatti un comportamento selettivo con un massimo in corrispondenza della loro frequenza di risonanza e piuttosto scarso alle frequenze superiori.
Abbiamo visto come il coefficiente di assorbimento acustico α dei materiali di tipo poroso e fibroso abbia un andamento più o meno simile, ovvero scarso a bassa frequenza ed in progressivo aumento all’aumentare della frequenza. A bassa frequenza bisogna dunque intervenire con una integrazione fatta di pannelli vibranti e/o di elementi con un buon coefficiente di fonoassorbimento centrato sulle basse frequenze.
Il comportamento dei pannelli vibranti è molto diverso da quello offerto dai materiali porosi.
I pannelli vibranti offrono infatti un comportamento selettivo con un massimo in corrispondenza della loro frequenza di risonanza e piuttosto scarso alle frequenze superiori.
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Figura 4 -
“Andamento in
frequenza del coefficiente di assorbimento acustico, con o senza l’aggiunta di
materiale fonoassorbente poroso all’interno della cavità” [5].
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I pannelli vibranti lavorano
sfruttando il fatto che le onde di pressione sono in grado di far vibrare la
membrana (dissipando energia).
ESEMPI
Ecco tre utilissimi esempi tratti dal “Corso di Fisica
Tecnica – Volume V – Acustica architettonica - 1969 – Ing. Cesare Codegone (che
all’epoca era Ordinario del Politecnico di Torino).
Esempio A
Un pannello vibrante può essere realizzato con un
grande pannello di compensato (spessore 3 mm) abbinato ad una intercapedine di
5 cm . Il coefficiente di assorbimento α è massimo (0,36) a 250 Hz.
F = 125 - 250 -
500 - 1000 Hz
α = 0,25 - 0,35 - 0,20 - 0,07
Se l’intercapedine
è tutta riempita con ovatta l’assorbimento migliora. Il coefficiente di
assorbimento α è massimo (0,8) a 160 Hz
F = 125 - 250 -
500 - 1000 Hz
α = 0,65 - 0,65 - 0,25 - 0,15
Prima considerazione
personale: l’intercapedine è bene che sia riempita di assorbente. Si allarga
anche la banda di frequenze su cui si agisce con efficacia.
Esempio B
Con un grande pannello di compensato abbastanza rigido
(spessore 12 mm) abbinato ad una intercapedine di 3,5 cm .
F = 125 - 250 -
500 - 1000 Hz
α = 0,14 - 0,10 - 0,08 - 0,07
Con l’intercapedine
completamente riempita di assorbente acustico la situazione migliora.
F = 125 - 250 -
500 - 1000 Hz
α = 0,24 - 0,15 - 0,10 - 0,07
Seconda considerazione personale: non conviene avere
pannelli rigidi (a parità di materiale l’aumento di spessore da 3 mm a 12 mm
aumenta la rigidità); la minore deformabilità comporta infatti una minor
dissipazione di energia. L’aumento di rigidità lo si ha anche se il pannello
(vincolato al suo perimetro) è di piccole dimensioni.
Esempio C
Con del cuoio sintetico (materiale intrinsecamente più
smorzato e non rigido) su 10 centimetri di lana di vetro: abbiamo un
comportamento fonoassorbente eccellente anche a 125 Hz.
F = 125 - 250 -
500 - 1000 Hz
α = 0,63 - 0,80 - 0,70 - 0,47
Terza considerazione personale: se volessi
identificare un elemento di arredo casalingo con un assorbimento acustico
parimenti efficace in bassa frequenza potrei pensare ai grandi cuscini di un
divano foderato in pelle.
Nei pannelli
risonanti l’energia sonora incidente è costretta a passare attraverso un
pannello producendo una deformazione dinamica di quest'ultimo.
Maggiore è l’ampiezza del movimento del pannello o
della membrana e maggiore è l’energia persa nel vincere il suo attrito interno.
Anche le finestre e le porte si comportano come
strutture fonoassorbenti alla loro frequenza di risonanza, frequenza che
dipenderà unicamente dalla loro massa e dalla loro rigidità, visto che non c’è
alcuna intercapedine ad influenzarne la frequenza di risonanza.
COEFFICIENTI DI ASSORBIMENTO
Ed ecco i coefficienti di assorbimento di alcuni altri
materiali spesso presenti nelle nostre case (da “Corso di Fisica Tecnica –
Volume V – Acustica architettonica - 1969 – Ing. Cesare Codegone).
Intonaco
F = 125 - 250 -
500 - 1000 Hz
α = 0,01 -
0,03 - 0,04 - 0,04
Marmo
F = 125 - 250 -
500 - 1000 Hz
α = 0,02 -
0,02 - 0,03 - 0,03
Pavimento in legno
F = 125 - 250 -
500 - 1000 Hz
α = 0,03 -
0,04 - 0,06 - 0,12
Tappeto in velluto
F = 125 - 250 -
500 - 1000 Hz
α = 0,05 -
0,05 - 0,10 - 0,20
Tende pesanti a 20
cm dalla parete
F = 125 - 250 -
500 - 1000 Hz
α = 0,08 -
0,29 - 0,44 - 0,50
Da notare come la
tenda, pur essendo più sottile e leggera di un tappeto, solo per il fatto di
essere collocata a 20 cm dal muro riesce ad essere molto più fonoassorbente. La
spiegazione vi è già nota.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
[1]
“Cirillo E.,
“Acustica applicata”, McGraw-Hill, 1997.”
[2]
“Manuale di
acustica concetti fondamentali acustica degli interni.
Editore Ulrico
Hoepli Milano
Titolo
originale: The Master Handbook of Acoustic, third edition
Traduzione di
Gabriele Bertinotti e Rocco Minerva.
Edizione
italiana a cura di Daniele Fuselli”
[3]
"Fisica tecnica
volume 4, acustica tecnica
AUTORE:
Giuliano Cammarata
DATA: 22/03/2003”
[4]
“Paolo Viappiani “Teoria e
pratica dei sistemi di altoparlanti Bass Reflex.
Edizione demidoff.”
[5]
“Benedetto G. e
Spagnolo R.,
“Assorbimento acustico di materiali e strutture”, in Manuale
di acustica
applicata, CittàStudi, novembre
2007, ISBN: 978825173208.”
[6]
Pompoli F.,
“Assorbimento acustico dei materiali in lana di roccia Rockwool”, Capitolo 3 in “Acustica in
edilizia, teoria, applicazioni, prove tecniche, normativa”, Rockwool Italia.
Ringraziameni
Un doveroso
grazie va all’Ing. Marco Bonioli, artefice di
numerosi papers, sul forum di
CHF. Gli articoli densi di contenuti, ma alle volte diluiti dai commenti, sono
stati impaginati ed integrati con diverse illustrazioni. Con questo lavoro di
impaginazione ed illustrazione ho fatto mio il concetto a forza di leggere e
rileggere dal presente e da altri testi per ampliare la mia conoscenza
sull’argomento in esame e migliorare il paper stesso. Un
doppio grazie a l’Ing. Per aver permesso tutto ciò, fonte di sapere
inesauribile, condiviso.
La fonte dove trovare il thread è il forum di CHF al seguente link: http://costruirehifi.net/forum/viewtopic.php?f=97&t=83
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