BI 130 AP08 – PRS 130/200 – BRS 130 AP12



Sono onorato di ospitare in questo archivio, il PAPA' dell'hi-fi italiana, che fin dagli inizi degli anni 80 ha sfornato pietre miliari nel campo dell'alta fedeltà. Inesauribile fonte di sapere ci delizia con le sue creazioni mettendole a disposizione di tutti. Fin dai primi numeri di Audio Review (prontamente acquistati e letti) ha sfatato diversi miti e leggende, realizzando diversi progetti di successo, senza fronzoli ed esoterismi vari ma con tanta buona e sana teoria sapientemente applicata. Avete capito di chi sto parlando? Ma ovvio dell'attuale Responsabile Ricerca e Sviluppo della Giussani Research srl. Ovvero il grande Ing. Renato Giussani. Dopo il mio contatto, l'Ing. Giussani non ha mostrato alcuna remora nella possibilità di pubblicare i progetti in questo archivio, che hanno avuto parecchio successo sulle pagine di Audioplay. Un sentito Grazie a Renato Giussani. 




Buon Lavoro!!











Il fine del progetto BI 130 AP08 era quello di disporre di un diffusore poco ingombrante (in pratica come un piccolo mini sul suo stand) capace dell'ormai famoso effetto "magia" tipico dei diffusori dotati di un pannello frontale molto stretto (in questo caso 16,5 cm), che fosse però in grado di avere una risposta in frequenza estesa a livello utile, come nel caso dei migliori diffusori hi-end, fino al critico limite dei 40 Hz. L’uso previsto inizialmente era per musica di sottofondo in esterni durante le serate estive. Cosa che ha fatto prevedere una risposta in frequenza sull’asse con un andamento pressoché piatto su tutta la gamma audio. Una volta spostato un simile diffusore all’interno di un normale ambiente domestico, la conseguente nascita di onde stazionarie e di un importante campo riverberato rende l’andamento della risposta in frequenza globale estremamente simile a quello proposto da Henning Møller (Brüel & Kjaer) come il migliore possibile per un impianto domestico alta fedeltà. 



La filosofia di progetto del modello BI 130 AP08 (capostipite della serie, sviluppato nell’aprile del 2008) prevede l'uso di un piccolo altoparlante capace di grandi prestazioni (comprendenti un suono estremamente corretto e pulito) da montarsi in un grande volume per conseguire un carico tipo Baffle Infinito. Questa condizione di carico è stata conseguita con un volume interno del mobile pari a tre volte il VAS dell’altoparlante. Tale altoparlante è quello che Enrico Priami ha sviluppato per essere impiegato come mid-basso nel progetto di Audioplay NPS-2000:




Il Priami W130-9-2 è un componente dotato di un cono in un materiale simile al Bextrene della inglese Kef è caratterizzato da una grande escursione. La bobina mobile ha ben 32 mm di diametro e soli 2,1 ohm di resistenza. Cosa che gli consente di essere utilizzato anche con opportune resistenze in serie per riallinearne il QTC e la sensibilità ai valori richiesti dal particolare progetto nel quale si voglia impiegarlo e di non rischiare mai rotture per surriscaldamento. Nel caso di sovra-elongazioni che lo portino a raggiungere i suoi limiti di escursione meccanica, il pezzo che urta per primo è il robusto centratore (sulla piastra metallica frontale) evitando qualsiasi danno alla bobina mobile.
Ovviamente tale risultato (davvero eccezionale) è ottenuto a discapito della sensibilità, che si attesta sul valore di 81 dB spl/2,83 V ad 1 metro e della potenza massima applicabile. Che con segnale musicale è stata valutata attorno ai 40 watt RMS. Il Mid-Woofer scelto è lo stesso altoparlante che abbiamo a suo tempo impiegato come Mid-Basso sulle NPS-2000. Ha una impedenza molto bassa (RE=2,1 ohm), mentre la bobina mobile da 32 mm di diametro garantisce una elevata dissipazione termica.
Il sistema completo deve essere a due vie ed utilizza quindi anche un tweeter adatto all'impiego in abbinamento al mid-woofer già scelto. Le nostre preferenze sono andate ad un altoparlante a cupola morbida da 2" di produzione Seas. Si tratta del modello 27 TDFC (praticamente un clone dello Scanspeak D 2905/9300).

Il volume di carico del mid-woofer Priami è di 30,3 litri, pari a tre volte il Vas dell'altoparlante. Le dimensioni interne del mobile sono state scelte in modo tale che i loro rapporti minimizzassero la nascita di onde stazionarie.



Internamente al mobile sono stati posizionati un certo numero di fogli di lana di vetro da 4 cm nominali di spessore e densità 20 kg/m3 Isover. Un lungo foglio ricopre uno dei due pannelli laterali ed un altro il pannello posteriore, mentre due blocchi di lana spessi 12 cm (tre quadrotti spessi 4 cm ciascuno) sono posizionati ai due estremi inferiore e superiore della colonna.
Il legno utilizzato è abete da 18 mm di spessore. Da notare che, nel caso delle BI 130 AP08, come dei successivi progetti da questa derivati “PRS” e BRS” cambiare il tipo di legno non influisce sul risultato finale. La disposizione dell’assorbente è quella colorata in verde nel disegno, nel quale in arancione è riportata anche la successiva aggiunta relativa alla evoluzione PRS 130/200 descritta nel seguito.

Le resistenze impiegate sono ceramiche a filo, da 5 watt quelle in serie al tweeter e 10 W quelle in serie al woofer. Il condensatore da 15,6 μF è costituito dal parallelo di uno da 10 μF ed uno da 5,6 μF. I condensatori sono tutti in poliestere. L'induttore del woofer ha il nucleo in ferrite mentre quello del tweeter è in aria e sono entrambi della Intertechnik.



PRS 130/200

Ove si volessero impiegare le BI 130 AP08 come diffusori principali di un impianto Hi-Fi installato in un ambiente domestico di dimensioni non molto contenute e si desiderasse conseguentemente incrementarne il livello massimo di emissione alle basse frequenze, è possibile trasformare il sistema di carico del mid-woofer da baffle infinito ad accordato con radiatore passivo. La sensibilità aumenta di circa 2 dB e la potenza applicabile è maggiore, permettendo di guadagnare circa 3 dB di dinamica. Il passivo adatto a questo scopo è stato individuato nel Ciare da 8" modello HP 200. Per passare dall'allineamento precedente a quello accordato senza alterare l'andamento della risposta all'estremo inferiore abbiamo ridotto la resistenza in serie al filtro del mid-woofer per conseguire il necessario valore per il QTS ottenendo anche, come già visto, di incrementare il livello di emissione complessivo dell'altoparlante. Il precedente valore di 3.3 ohm è così divenuto 1,3 ohm. Naturalmente anche la attenuazione del tweeter, che prima era affidata ad un resistore da 16,5 ohm, è stata diminuita riducendone il valore a 10 ohm.



Invece di un radiatore passivo si sarebbe potuto impiegare, come vedremo, anche un semplice condotto reflex. Peraltro normalmente l'uso di uno o più radiatori passivi in luogo di un semplice condotto presenta diversi vantaggi:
- Il più importante si evidenzia in particolare quando il volume di carico non è molto grande, mentre rischia di esserlo quello del condotto necessario per farlo risuonare ad una frequenza FB molto bassa (specie volendo mantenerne l'area della sezione non inferiore ad 1/3 di quella della superficie radiante del woofer): quando il condotto diventa molto lungo il suo volume, aggiungendosi a quello di carico VB, rischia di far diventare troppo ingombrante tutto il diffusore.
- Il secondo vantaggio dei passivi che ci piace ricordare in questa occasione è quello di poter offrire una superficie radiante molto grande (senza aggravi di ingombro, ma solo della massa mobile necessaria), cosa che, come abbiamo ormai certificato (anche con il TFS, oltre che con queste note: Limite inferiore basse frequenze in ambiente d'ascolto), consente un ottimo trasferimento del massimo di energia acustica all'ambiente anche a frequenze molto basse.
- Il terzo vantaggio da non dimenticare, consiste nell'azione di filtraggio operata dalla membrana del passivo sulla eventuale fuoriuscita dal volume di carico del woofer di segnali a frequenza media, eventualmente emessi dallo stesso altoparlante verso l'interno.
- E, per concludere, accenneremo al fatto che un passivo per sua natura non può essere affetto da quei rumori che a volte nascono nei condotti di accordo (innescati da un errato dimensionamento o una forma non corretta) causati a volte da moti turbolenti dell'aria nel condotto stesso o alle sue estremità.
Un altro elemento che potrebbe essere considerato, nel confronto fra un sistema reflex accordato con un condotto ed uno accordato con un passivo, è la escursione massima alle frequenze inferiori alla FB. Escursione che è sicuramente minore con il passivo in ragione del fatto che questo chiude il volume di carico e frena i movimenti del woofer, per valori via via decrescenti della frequenza, più di quanto potrebbe fare un condotto totalmente aperto.


Il passivo va montato sul mobile senza pesi aggiuntivi, ovvero senza usare le rondelle in dotazione né avvitare il bullone zigrinato di ottone. Il QL del sistema accordato così ottenuto è stato volutamente tarato su un valore molto basso conseguendo un allineamento molto smorzato, classificabile come "aperiodico". Cosa evidenziata anche dalla curva d'impedenza che non presenta il classico doppio picco dei sistemi accordati:


Per tarare il QL al valore desiderato abbiamo aggiunto tre quadrotti di lana di vetro spessa 4 cm nella parte bassa della cassa in modo tale da chiudere poco sopra al passivo (che è stato posto lateralmente, sul pannello non coibentato, a 10 cm dal fondo del mobile) il condotto d'aria fra il foglio di lana di vetro laterale ed il pannello laterale di legno che gli si trova di fronte.


In pratica la cassa suona in modo molto simile alla versione chiusa, ma con una sensibilità ed una capacità dinamica sensibilmente aumentate...

BRS 130 AP12

Nel corso del 2012 si è pensato ad una soluzione che consentisse di diminuire ulteriormente il costo, già sensibilmente contenuto in rapporto alle prestazioni, del progetto PRS 130/200.
Prendendo atto che le proporzioni del mobile, il bassissimo QL e la particolare disposizione della lana di vetro nei pressi del passivo avevano ottenuto di ridurre enormemente la possibilità di una eventuale nascita di risonanze o rimbombi interni nonché una loro fuoriuscita all’esterno anche in assenza della membrana del passivo, abbiamo deciso di sostituire il passivo stesso con un condotto reflex. Grazie alle piccole dimensioni del “woofer”, al grande volume di carico e alla frequenza di accordo necessaria abbastanza elevata (44 Hz), è stato possibile effettuare l’accordo desiderato con un condotto avente una superficie pari ben alla metà di quella del driver con una lunghezza molto contenuta. Per il suo posizionamento è stato scelto che fosse lo stesso del passivo che andava a sostituire.
Le sue dimensioni sono 2 L x 20 H x 15 P.





La finitura dei mobili e delle basi necessarie per conferire la necessaria stabilità alle colonne può essere decisa in modo del tutto autonomo, eventualmente ispirandosi alle realizzazioni già messe in opera da altri appassionati e presenti nella Hall of Fame di Audioplay. Gli altoparlanti di Priami hanno un costo di € 110,00 cad. e possono essere ordinati ad Audioplay scrivendo a info@audioplay.it



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